Intervista: Jeson
JESON: “FUORI DA UN OBLÒ” PER RIUSCIRE AD ORIENTARSI IN SE STESSI
Articolo/intervista contribuito da Elisabetta Picariello di Futura1993
“Quello che sei può nascondersi per molto / se dimentichi in cosa credi”: Jeson, classe ’98, chiarisce fin dalla prima traccia del suo Ep, uscito il 14 maggio 2021 su tutti i Digital Store, qual è il concept del suo lavoro e quale l’esigenza che lo ha ispirato. “Fuori da un Oblò” è una mappa perorientarsi nell’anima di un artista che, pur essendo emergente, ha una direzione ben chiara e un vissuto ricco. La scrittura cruda e sincera di Jeson si mescola bene alle produzioni con sonorità elettroniche del suo produttore MDM: le tracce sono 7, anticipate da tre singoli usciti negli scorsi mesi.
L’esperienza improvvisa e inaspettata del lockdown arriva in un momento già di crisi della sua vita e sfocia in un’esperienza musicale che lo salva e in cui lui incanala quelle energie. Nasce così un EP coerente, intimo, ma in cui riusciamo a percepire anche un po’ noi stessi e il trauma che abbiamo vissuto. Ecco cosa ci ha raccontato per conoscerlo meglio!
Ciao Jeson. Come ti senti a pochi giorni dall'uscita del tuo primo EP?
Sento più ansia del solito, è un primo passo molto importante per me. Questo primo EP ha dentro tanta roba davvero personale e spero venga capita a fondo. Ad ogni modo sono molto fiero di quello che ho fatto, a prescindere da come andrà!
Il tuo progetto si intitola "Fuori da Un Oblò" e nasce in lockdown. Cosa pensi abbia guadagnato e cosa invece ha perso Jeson dopo l'esperienza del lockdown?
Molte volte penso di aver perso lucidità, ma forse è stata la musica a farmi ritrovare il filo delle cose. Buttando giù su carta tutti i miei pensieri ho trovato una strada chiara anche nel mio percorso artistico che sto percorrendo.
Ho ascoltato il tuo EP in anteprima. La traccia "Offline" mi ha fatto pensare molto all'iperconnessione virtuale che è sicuramente incrementata nell'ultimo anno. Come vivi il tuo rapporto coi social personalmente e come artista?
Ad essere sinceri non me la vivo benissimo. Uso i social per diffondere un messaggio e per svago, quello che faccio però mi porta a condividere tutto e a passare gran parte delle mie giornate lì.
Abusare di un qualcosa non è mai positivo, ho preso il vizio di aprire le app senza starci più di due secondi e richiuderle subito dopo: questo spiega tutto.
Sei un emergente con un gran potenziale. Quanto la situazione attuale di forti limitazioni per il settore musicale sta influenzando il tuo percorso e come la stai gestendo?
Il mio percorso nasce proprio da questo Ep e stiamo facendo il possibile per farlo arrivare a più persone malgrado tutto. Mi piacerebbe suonarlo dal vivo prima o poi, spero che la situazione tornerà come prima!
Nei tuoi pezzi risalta sicuramente una scrittura molto curata. Hai sempre scritto o hai avvertito l'esigenza di esprimerti attraverso le parole da un certo momento specifico della tua vita? Parlacene.
Io ho iniziato prima a scrivere poi mi sono appassionato alla musica che è diventata il veicolo migliore per le mie parole. Sono partito dal rap per poi ritrovarmi anche in un cantato più melodico. È sempre nato per saziare un bisogno, da quando riesco a tirare fuori qualcosa di valido lo curo sempre nei minimi dettagli
Sei nato a Roma: quanto ti ha dato la Capitale nel tuo percorso artistico?
A Roma si respira Arte, mi ha sempre ispirato nella scrittura. Per quanto abbia proiettato il mio EP in un viaggio nel mare, c'è tanta Roma nei miei testi, soprattutto il mio quartiere: Cinecittà.
Il tuo EP è un viaggio: dalla ballad "Non Darmi Ragione" alle barre più fitte di "48H": quali sono le tue principali influenze?
Le mie influenze sono varie molte hanno a che fare principalmente con l’R&B americano. Mi piace the Weeknd, Post Malone, 6lack, altri meno conosciuti come Anfa Rose e Eli Sostre. Con MDM, il produttore che ha curato "Fuori da Un Oblò", li studiamo tantissimo per poter riportare frammenti di quello che ci piace di più nella mia musica.
E l'elettronica che ruolo ha?
Ha un ruolo molto importante in quello che faccio, la nostra musica si sviluppa tutta da lì. Però ci abbiamo messo anche degli strumenti con il suono più dolce, come il piano come in "Non Darmi Ragione". La stiamo provando anche così: solo piano e voce e mi piace tantissimo!
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