Intervista: Ceri
Ceri è uno dei produttori più eclettici, influenti e apprezzati della scena italiana. Musicista e producer a tutto tondo, con la sua sensibilità artistica ha tracciato una nuova direzione nella musica italiana degli ultimi anni. Negli anni ha collaborato con artisti del calibro di Mahmood, Coez, Frah Quintale, Franco 126, Ginevra e Tatum Rush. Se come produttore ha saputo delineare il suono del nuovo panorama urban/indie/pop, con il suo progetto solista ci trasporta in un mondo di sonorità elettroniche avvolgenti, emozionali e dal respiro fortemente internazionale, nel quale è meraviglioso perdersi. Il 7 giugno 2019 pubblica per Undamento il suo EP di debutto “Solo”: tra elettronica minimale, cantautorato e una certa attitudine pop, Ceri si cimenta a scrivere testi da lui stesso cantati, utilizzando la voce come un vero e proprio strumento musicale. Nel 2020 rilascia per Undamento i singoli “Buio Sereno” feat. See Maw e “HappySad” feat. Franco126, che anticipano il nuovo capitolo del percorso solista di Ceri – il capitolo del suo nuovo album “Insieme”.
Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Ceri recentemente dopo le riprese del live session con Ginevra girato da Tatum Rush sulla riva di Lago di Lugano.
Ciao Ceri! Abbiamo appena ascoltato il tuo nuovo album "Insieme" ed é una bomba. Raccontaci un po’ del processo creativo e magari qualche chicca di gossip dietro le quinte riguardo alle collaborazioni.
Ciao! L’EP nasce come concetto già da quando stavo facendo “Solo”, il mio primo EP. Avevo già in mente la strada da percorrere e il capitolo dell’Insieme era la necessaria conseguenza. Non avevo ancora idea a chi avrei chiesto di collaborare con me per questo disco, tutto è venuto fuori spontaneamente dopo e con la dovuta calma. Forse uno degli aneddoti più belli di questo processo è accaduto l’estate del 2020 quando, a Roma, abbiamo ascoltato “Facile” con Coez ed altri amici su una terrazza al tramonto. Prima di quel giorno non sapevamo cosa fare di quel pezzo ma quella sera abbiamo capito che doveva entrare nel mio EP.
Ci sono degli ascolti in particolare che ti hanno segnato in modo indelebile per la creazione della tua musica?
Direi che le influenze arrivano da moltissimi angoli della musica. Sono cresciuto tra la musica che ascoltava mio padre (rock anni 70, classica e jazz) e quella di mia madre (musica italiana). Nel periodo dell’adolescenza e della ribellione è arrivata l’hiphop. Quando iniziai a produrre rap, per capirlo dovetti per forza scavare nella black music, quindi scoprii il soul, il funk, l’r’n’b. Intorno ai 20 anni invece arrivò la musica elettronica, sia quella da club che quella sperimentale visto che frequentavo il conservatorio di musica elettronica. Diciamo che non c’è un disco o una canzone che mi hanno segnato più di tutti. È l’insieme di queste cose che ha formato il gusto che al momento ho.
Vieni da Trento se non mi sbaglio: quanto questa città ha influenzato o sta influenzando la tua musica?
Certo! Lì ho vissuto per i primi 20 anni della mia vita, di sicuro mi ha lasciato qualcosa. Non saprei dire di preciso cosa ma tutto quel verde e le montagne che proteggono la città sono un qualcosa che porterò sempre dentro di me.
Ipotizziamo una collaborazione con un big internazionale. Chi sceglieresti?
Mi piacerebbe molto lavorare con Flavien Berger (anche se non credo possa essere considerato un big) o con qualcuno della scena francese. Di sicuro in questa lista metterei dentro i The Blaze o anche Myd.
Hai qualche riflessione o osservazione riguardo allo stato attuale dell'industria della musica?
Credo che sia un momento molto florido. 10 anni fa era molto difficile per un ragazzo immaginare il proprio futuro come musicista in Italia. La digitalizzazione dei cataloghi e il fenomeno dello streaming monetizzato ha salvato un’industria che non stava più capendo dove sbattere la testa. Spero che tutta questa produttività che c’è nel mondo musicale attuale possa sfociare in movimenti sempre più positivi e non collassi su se stessa.
Parliamo un po’ di te. Cosa ci puoi raccontarci che non tutti lo sanno di te, tipo altri interessi o talenti oltre alla musica?
Sono un ludopatico/ossessivo/compulsivo/competitivo, mi piace un sacco giocare in maniera competitiva. Di recente mi sono appassionato agli scacchi, ma ogni tot mesi mi appassiono a un gioco diverso. Sono anche un malato di geografia.
Siamo basati a Lugano in Cantone Ticino nella Svizzera italiana e un bel po' di fan quà si chiedono quando arriverà la gang di Undamento per un concertone da noi. Ne sai dirci qualcosa?
Speriamo presto! Magari all’ LSD ;)
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Photo Credit: Karim Andreotti