Davide Locatelli: "This is Dave"
This Is Dave, il nuovo album del pianista più eclettico d’Italia.
Articolo contribuito da Giada Consiglio di Futura1993
Fantasioso, originale e rivoluzionario, l'artista Davide Locatelli attira l'attenzione su di sé con una nuova uscita discografica: This is Dave, dall'11 giugno per Sony Music.
L'album contiene 13 tracce rappresentative del pianista bergamasco, dai successi più seguiti, come Experience e Sugar Land che contano milioni di visualizzazioni su YouTube, alle cover dei più celebri autori classici fino ad artisti della musica pop rock del nostro secolo.
Davide, dopo essersi diplomato al conservatorio L. Campiani di Mantova, è sempre più stimolato dal pianoforte, infatti non ha mai smesso di studiare e approfondire lo strumento, dando però una versione stilistica molto personale; ha inserito suoni trap, dubstep e rock che rispecchiano gli ascolti della nuova generazione. Questo mix perfetto lo ha reso accessibile a tutti, sia al mondo accademico che a quello dell'ascoltatore medio, bruciando i confini tra musica classica e moderna.
Curiosissimi di scoprire qualcosa di più sul disco in uscita, anticipato dal singolo Hyper Silent uscito venerdì 4 giugno, noi di Futura1993 lo abbiamo contattato e intervistato:
Ciao Davide, sei un artista molto completo, non suoni uno strumento e basta ma rappresenti un modo di fare musica unico e personale. Quando ti approcci all’arrangiamento di un brano, da cosa parti e come riesci ad unire più stili tra classico, rock, trap e dubstep?
L’arrangiamento di un brano, parlando di cover, parte sempre dal pianoforte e, in base a questo, scelgo che stile dargli. Mi piace mischiare la musica nota con stili che non gli appartengono, infatti nel disco che uscirà l’11 giugno, ho mescolato pezzi classici alla trap o dubstep, due mondi lontani per avvicinare i giovani a questo strumento.
Dici sempre che l’abito non fa il monaco. Cosa provi quando tanta gente associa il pianoforte esclusivamente alla musica classica e non ad altre forme di musica, magari più moderne?
E’ una mentalità vecchia, superata; abbiamo già sentito tutto quello che il pianoforte poteva darci nell’ambito classico e, per svecchiarlo, bisogna saper rinnovarsi ed io sto facendo il possibile per far avvicinare quante più persone a questo strumento che è tra i più completi di tutti.
Studi pianoforte fin da piccolissimo grazie a tuo padre che con dedizione ti ha indirizzato al conservatorio. Se potessi tornare indietro, sceglieresti ancora il pianoforte o ti saresti buttato su qualche altro strumento?
Mio padre è pianista, quindi fino ai 12 anni mi è stato imposto. Solo dopo il susseguirsi di eventi e la mia crescita, ho iniziato ad amarlo e non lo cambierei mai.
This is Dave è il tuo prossimo album composto da 13 tracce, tre di queste sono interamente tue tra cui Hyper Silent, che sarà il primo singolo. Quanto troveremo di te in questo disco?
Nell’album ci sono tre pezzi miei, Experience e Sugar land che sono già edite, invece Hyper Silent è un pezzo scritto da me ed è il singolo che lancerà l’album.
In questi ultimi anni mi sto concentrando ad inserire qualcosa di mio ispirandomi al mio grande maestro Ludovico Einaudi e spero di poter continuare a far quello.
Altri brani, invece, sono arrangiamenti di famosi compositori classici come Bach, Beethoven e Mozart. Quando ti approcci alle loro opere, hai mai pensato di “toccare dei mostri sacri”, modernizzandoli in chiave rock o pop?
Penso che nell’arte musicale, come anche nella vita, bisogna avere il coraggio delle proprie scelte. Mischiare i grandi maestri con la musica del giorno d’oggi, è la cosa più normale che mi possa riuscire, senza vergognarmi di quello che faccio. So che a tanta gente piace, mentre altri storcono il naso perché non concepiscono la mia intenzione, ma spero di fargli cambiare idea.
Pirati dei Caraibi, Harry Potter, Game of Thrones, ma anche cartoni animati, tormentoni estivi e videogiochi: sei stimolato a suonare tutto ciò che ci circonda!
Nel mio passato ho cercato di fare tanti contenuti, mischiando classici a tendenze del momento. Dal 2018 il mio percorso artistico ha preso un’altra strada, insieme a Sony Music ho preferito dare importanza più alla mia personalità come compositore che come “coverizzatore” e ho abbandonato quel “Davide Youtuber”, per farmi conoscere anche con pezzi composti da me. Mi sono buttato a capofitto e difficilmente perdo le scommesse!
Gli artisti che ti piacciono ti hanno fatto ottenere grandi consensi dal pubblico, dai Coldplay con Viva la Vida ai Linkin Park con Numb. Quanto i tuoi ascolti influenzano il tuo estro e la voglia di suonare queste opere?
Io sono quello ascolto. Se mi piace una canzone e la trascrivo è perché mi rappresenta. Spero che la gente possa ritrovarsi nei pezzi che ascolto anche se cerco sempre di dare la mia versione e personalità.
Experience è un tuo vecchio brano composto dopo un tragico evento, il terremoto di Amatrice ma che ha visto la luce solo adesso, in concomitanza di un altro evento unico: la pandemia da Covid. Hai scritto una toccante lettera per la tua città Bergamo, tra le più colpite. Come hai vissuto questo periodo così limitante per la musica?
Ai tempi ho preferito non pubblicarla ed è stata nell’archivio per un po’, poi grazie anche al mio discografico e maestro Roberto Rossi, abbiamo divulgato questo pezzo.
E’ più di un anno che non faccio un concerto. Questo periodo è stato limitante per tutti ma in particolare per i lavoratori dello spettacolo e se adesso si intravede un barlume di speranza per gli altri, per noi forse è un po’ più lunga ma dobbiamo stringere i denti e farci forza!
La cura dei tuoi videoclip fa pensare a quanto lavoro ci sia dietro al tuo progetto. Sono tanti gli effetti speciali: il fuoco, l’acqua, la neve. E splendide le location tra sabbia e murales. Come proietti la tua musica in video e concetti visivi? Quanto è importante per te includere tutto il mondo dell’arte?
Non ci sono effetti speciali, è stato tutto fatto davvero, sia il fuoco che l’acqua. Ad esempio, il messaggio del pianoforte che va a fuoco nel video dei Pirati dei Caraibi, è quello di bruciare il confine tra musica classica e moderna. Sono una persona che vive di arte, anche casa mia è un dipinto unico perché mi piace essere circondato da cose che possano stimolarmi quotidianamente.
David Garrett e 2Cellos sono musicisti che hanno saputo “svecchiare” lo strumento classico in chiave moderna proprio come te. La vostra musica può influenzare un giovane ad avvicinarsi allo studio di uno strumento, senza accostarlo alla noia o a qualcosa di esclusivo al conservatorio?
David Garrett è il mio punto di riferimento perché è riuscito a convertire uno strumento classico in moderno. Provare a trasmettere un’educazione tramite uno strumento musicale ai giovani, per me è la cosa più importante. Spesso, infatti, perdono molto del loro tempo con videogiochi o cellulare, invece stimolarli con qualcosa che può essergli utile anche in futuro, mi rende molto orgoglioso.
Hai partecipato al mondo della TV, per ultimo la trasmissione All together now. Cosa ne pensi dei talent e dei social? Hanno cambiato il modo di vedere e di vendere la musica?
Hanno cambiato totalmente il modo di vendere. Se arrivi tra i finalisti di un talent sicuramente vendi, mentre gli emergenti sul web fanno più fatica perché la concorrenza è spietata. La notorietà che hai in televisione è un riciclo continuo, non duraturo.
Cosa ti aspetti dal futuro? Che emozioni ci regalerà questo nuovo disco?
E’ un disco molto coraggioso, pieno di sperimentazione. Spero di poter fare musica dal vivo e che vengano sostenuti sempre di più i pianisti, poiché, purtroppo, in Italia non c’è molta predisposizione alla musica solo strumentale diversamente come accade in America. La mia musica può essere usufruita da tutto il mondo appunto perché non ha un linguaggio.
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