Recensione: Oltre Festival 2021
Dopo un anno di stop si riparte: recensione dell’Oltre Festival 2021
Articolo contribuito da Eleonora Bruno di Futura1993
Sembra quasi un sogno: dopo più di un anno di stop, di concerti annullati e varie quarantene, sembra finalmente ripartire qualcosa. Dal 23 al 27 giugno siamo state ospiti a Bologna all’Oltre Festival per documentare la ripresa, e siamo rimaste particolarmente entusiaste dal festival proposto quest’anno.
L'Oltre Festival in questa edizione più che mai si propone di andare “oltre” e di sperimentare, con artisti e generi differenti ogni serata: da Margherita Vicario siamo passati alla seconda serata con Frah Quintale, fatto tappa con Ariete, Rkomi e per finire con gli Psicologi.
Come prima cosa vorremmo spendere due parole per l’organizzazione dei live, rispettosi, tranquilli ma comunque energici e vivi: si è creato un ambiente che anche solo qualche mese fa ci sembrava impossibile rivivere, in cui pare finalmente di essere lontani dalla desolazione e delle restrizioni degli ultimi mesi, ma in ogni caso molto educato e regolamentato.
Partiamo da Margherita Vicario: il concerto è iniziato con Orango Tango, che nonostante i posti a sedere ci ha fatto ballare e sentire di nuovo liberi. Il suo carisma è ipnotizzante e non le abbiamo staccato gli occhi (e le orecchie) di dosso per tutta la durata del live; Margherita Vicario non si è limitata a farci ballare ma ci ha regalato emozioni vere: durante Fred Astaire abbiamo assistito a una proposta di matrimonio coraggiosa, e non sono mancate le lacrime del pubblico.
La seconda serata è stata di Frah Quintale: sappiamo ormai che il palco è il suo cavallo di battaglia. Ci ha regalato non uno, ma ben due concerti in sola una serata e l’atmosfera è stata fortissima in entrambi. Frah ha una capacità assurda di mangiarsi il palco: la sua energia è contagiosa, e persino una persona che non ascolta regolarmente la sua musica si metterebbe a ballare sotto il palco. La cosa più bella di Frah è che in dieci secondi puoi passare dal danzare e saltare insieme a lui a prendere le torce del telefono, gli accendini e muovere le braccia a ritmo versando qualche lacrima nelle sue canzoni più emozionanti.
Ariete si è esibita nella terza serata, con un live che ha stupito tutti in modo positivo: il suo successo è arrivato abbastanza velocemente, e noi di Futura 1993 non avevamo ancora avuto la possibilità di sentirla live. Il risultato è stata emozione pura, una ragazza di appena 18 anni che è riuscita a tenere il palco e un’atmosfera forte come chi nell’industria ci sta da tantissimo tempo, e non possiamo che spendere belle parole su Arianna (Ariete, ndr), che fino a qualche settimana prima di questo live era tra i banchi di scuola a dare il suo esame di maturità.
Quella di Rkomi, invece, è la serata che chiamerei “della libertà”. Una libertà che sentiva lui, e che abbiamo avvertito anche noi, tanto che ad un certo punto sembrava quasi che noi spettatori fossimo con lui a cantare sul palco. All’inizio si è presentato molto emozionato, ma il pubblico è stato talmente caloroso che si è creata un’atmosfera che ricordava sempre di più i tempi pre pandemia.
Nell’ultima serata si sono esibiti gli Psicologi: un live che ci ha fatto piangere, con le loro voci che infiammavano l’Oltre Festival. Anche le sorprese non sono mancate, dato che abbiamo avuto l’entrata a sorpresa di Tredici Pietro che ci ha regalato un breve live.
Insomma, alla fine l’Oltre Festival è riuscito a ricordarci quello che la pandemia sembrava averci tolto: la voglia di musica delle persone non è passata, e neppure la voglia di concerti, di musica viva, di ballare e cantare tutti insieme. Non vediamo l’ora di assistere a nuovi live per raccontarveli!